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mercoledì 22 ottobre 2014

Revisione del Codice europeo contro il cancro

Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro ha pubblicato una revisione scientifica del Codice europeo contro il cancro: un insieme di 12 regole per la prevenzione basate su evidenze scientifiche.

Qui trovate l'articolo:



Uno degli aspetti importanti che emergono è il consumo di verdura (e frutta) fresche di stagione. Quante?Tante tante e ancora tante!Una volta si diceva almeno 5 pozioni al giorno per un totale complessivo di 600 g almeno...più se ne consuma (soprattutto di verdura) e meglio è. Oltre alla quantità però si è visto anche l'importanta della varietà per assicurarsi tutti i nutrienti essenziali cioè nè troppi, nè troppo pochi e seguendo la stagionalità, in modo da avere ciò che serve al nostro organismo proprio in quel momento!

 Non fate mai mancare verdura ( e frutta) fresca di stagione ad ogni pasto e se non riuscite a variare nell'arco della stessa giornata, fatelo nella settimana!



 

venerdì 7 marzo 2014

Riflessioni sul servizio delle Iene sul caso di Antonio e l'alimentazione vegana



Era da un po' di tempo che pensavo di scrivere un articolo che chiarisse un po' di cose ed oggi, dopo il servizio delle Iene http://goo.gl/Y6mrcC sulla guarigione di Antonio dal tumore grazie all'alimentazione vegana crudista, penso proprio sia arrivato il momento.

Dico subito che io certo non sono nessuno per dire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, cosa  sia scienza e cosa non lo sia, quello che scriverò qui ora è il mio pensiero OGGI, frutto di quanto ho studiato ed appreso negli anni durante la mia formazione sia universitaria che parauniversitaria, molto aperta e varia. Sottolineo l'oggi perchè per fortuna la scienza e gli studi proseguono e si deve sempre mettere in discussione le proprie idee quando ci sono dati e prove, perciò può essere che nel futuro ci saranno studi scientifici che metteranno in luce aspetti nuovi di questi argomenti che potrebbero portare a nuove visioni e conclusioni. 

Comunque tornando all'oggi, ritengo che senza ombra di dubbio si possa affermare che l'alimentazione sia una delle armi con cui PREVENIRE  e CURARE molte malattie soprattutto quelle in cui c'è un rapporto così stretto di causa effetto. Una sana alimentazione permette all'organismo di stare in equilibrio ed avere diversi sistemi fisiologici per combattere le patologie. Pensate alla febbre ad esempio, è una delle reazioni che il nostro sistema immunitario mette in atto, ma ce ne sono molte altre che avvengono senza che noi ce ne accorgiamo. Certamente se il nostro organismo è sottoposto a continui stress psico- fisici, oppure è già impegnato a tenere a bada malattie autoimmuni  e/o non è neanche ben nutrito, farà sempre più fatica a svolgere le sue funzioni di difesa tra cui anche quella di bloccare sul nascere processi tumorali. 
Nutrito non vuol dire essere in carne, ma avere un'alimentazione varia, composta di cibi di stagione, integri, in grado di dare fibre, vitamine, minerali, carboidrati, proteine, lipidi... insomma, tutto quello che serve alla nostra "macchina" per funzionare e nelle giuste proporzioni. 

Altrettanto provato è che una sana alimentazione debba includere CIBO VERO ed INTEGRO con  tantissime verdure fresche di stagione, frutta di stagione e anche dare ampio spazio a cereali integrali e proteine vegetali (legumi in primis) e ridurre di molto le proteine animali (max un 20%), evitando il junk food, i cibi conservati, lavorati e trattati. Per approfondire leggete qui: http://naturalbiosblog.blogspot.it/2014/01/pillole-di-sana-alimentazione.html



Da questo a dire che l'alimentazione vegana-crudista sia la soluzione a tutte le malattie e per tutte le persone è ancora una congettura e non una conclusione scientifica e rischia di alimentare false speranze. Certamente passare da una alimentazione in cui si mangia tutti i giorni soppressata e carne alla brace ad una vegana crudista seguita da uno specialista, comporta sicuramente un notevole dimagrimento, depurazione e riduzione dell'infiammazione che può aiutare una persona come Antonio, durante la lotta contro un tumore, ma dire che la dieta vegan/crudista sia stata l'unica fonte di guarigione è tutt'altra cosa da dimostrare o ancor più impossibile da generalizzare. 
Quello che non trovo corretto è far passare il messaggio che chi ha un'alimentazione vegana è al sicuro dai tumori o addirittura può abbandonare le terapie. Questo tuttavia non vuol dire che un'alimentazione vegana se seguita da professionisti e ben condotta non sia salutare, così come lo può essere anche un'alimentazione onnivora basata su quanto detto sopra e che preveda la maggior parte di proteine vegetali piuttosto che quelle animali...ma il discorso salutare o no non si può ridurre solo a questo aspetto, ve ne sono molti altri da prendere in considerazione (es. cibi raffinati, zuccheri...), tra cui anche il fatto che spesso i vegetariani/vegani sono molto più attenti a ciò che mangiano nel complesso, rispetto all'onnivoro medio che oltre a mangiare proteine animali in quantità eccessive spesso mangia anche tante schifezze, poche verdure e poche fibre.

Gli studi di Campbell, autore di The China study, ai quali spesso ci si riferisce per dimostrare questo, sono molto interessanti  ma poi purtroppo le conclusioni sono state un po' amplificate nel momento della diffusione popolare del messaggio. Mi spiego meglio. 
27 anni di studi e ricerche epidemiologiche svoltesi in Cina, documentati in una vastissima monografia di più di 800 pagine, vengono riassunti in "proteine animali no".... un po' troppo generica come conclusione: non è assolutamente in discussione l' opportunità di ridurre drasticamente il consumo di cibi animali, ma se è il caso di eliminarli tutti indistintamente e completamente in tutte le persone sembra più una congettura e non una conclusione ricavata dai dati. Inoltre sostenere che tutte le malattie siano dovute all'assunzione di proteine animali...bhe mi sembra un po' troppo. Vi sono anche altre cose nel libro che dimostrano una generalizzazione e una forzatura nelle conclusioni così come ci sono interessantissime considerazioni, ad esempio la visione olistica del cibo, della malattia e della medicina. Ma torniamo all'argomento dell'articolo...

Detto questo l'alimentazione dovrebbe essere una delle terapie che l'oncologo dovrebbe prescrivere alle persone affette da tumori, sicuramente, per tutti i motivi indicati in precedenza e più in generale l'alimentazione dovrebbe essere il primo farmaco naturale. Pensate ad esempio alle ipercolesterolemie dove anche le linee guida dicono che prima di dare le statine bisognerebbe provare con l'alimentazione e il movimento, ma quanti lo fanno? Anche per il diabete si riescono ad ottenere dei buoni risultati perchè l'alimentazione corretta aiuta a tenere sotto controllo la malattia e le conseguenze. Infine per quanto riguarda i tumori, ad esempio da anni all'Istituto Tumori di Milano si conducono studi (Progetto Diana, Progetto Tevere) su questo, cioè su come un certo tipo di alimentazione possa aiutare anche nel caso di recidive o durante le cure mediche antitumorali. Probabilmente in una situazione come quella di Antonio, il cambiamento radicale ha dato un grosso aiuto al suo organismo. L'ideale sarebbe imparare e mettere in pratica una sana alimentazione fin da piccoli, senza estremismi ed ognuno secondo i propri bisogni, perchè, come ha anche detto onestamente Antonio, ognuno di noi è diverso e ognuno di noi può giovare di alcune cose e di altre no. L'alimentazione non può ridursi ad una regola uguale per tutti. 
Certamente sarebbe utile che la ricerca scientifica investisse tempo e denaro per dare maggiori dati e risposte concrete sul rapporto tra alimentazione e tumori. 

Nel servizio delle Iene si parla poi anche di acqua alcalina, bhe di questo dico solo che c'è poco da dire... magari un'altra volta ne parlerò. Intanto leggetevi questo prima di rimpinzarvi di bicarbonato ;-) 

http://www.airc.it/cancro/disinformazione/bicarbonato/

A questo punto vorrei spiegare allora perchè nei miei libri di ricette (http://www.naturalbios.it/multimedia.html), in particolare quello della pasticceria, e durante i corsi di cucina, le ricette sono prevalentemente vegane. Riassumendo, per non dilungarmi troppo, dico che i dolci sarebbero da ridurre il più possibile o meglio essere occasionali, ma purtroppo ormai siamo abituati al biscottino, alla merendina, al dolcino dopo pasto quotidiano e allora se non si riesce a ridurre il dolce alle grandi occasioni, meglio allora cercare di fare in casa qualcosa di gradevole ma di qualità e leggeri, senza andare ad accumulare zuccheri raffinati, grassi saturi e proteine animali quotidianamente. Allora perchè non imparare a fare dei dolci più equilibrati, che incidano meno sulla glicemia, con ingredienti meno raffinati? Le uova nella maggior parte delle ricette non servono, basta solo imparare tecniche ed impasti nuovi e il risultato è ottimo. L'uovo preferisco mangiarlo come secondo piatto durante il pranzo piuttosto che trovarlo in ogni preparazione dolce o salata quotidiana (polpette, pastelle, pasta fresca, dolci, gelati...). Ricordate come sempre gli eccessi fanno male e io penso anche gli estremismi. Quindi se siete in salute e vi mangiate la torta di compleanno, si presume una volta all'anno, non succederà nulla se è di quelle classiche (ma fatte con ingredienti veri, non quelle industriali piene di aromi e conservanti e ingredienti sconosciuti), un po' strong, ma se a colazione e durante la giornata vi piace concedervi qualche cosa di dolce è meglio che impariate a preparare qualcosa che vi possa appagare ma che incida meno sulla vostra salute. Questa cosa non vale solo per i dolci, ma anche per tutte le preparazioni. 


Io penso inoltre che il cibo debba essere rispettato e valorizzato: se utilizzo certi ingredienti in una ricetta, si devono sentire e non devono essere coperti da aromi, zuccheri o grassi. Se iniziate a mangiare pane fatto in un certo modo, dolci senza zuccheri raffinati e senza burro, vedrete che poi non riuscirete più ad apprezzare questo tipo di prodotti, tutti uguali, piatti e finti.



Ritengo anche che sia importante imparare a conoscere alimenti che per la maggior parte delle persone sono sconosciuti ma che possono essere invece una valida alternativa per variare la propria alimentazione: se conosco tanti alimenti, potrò preparare ricette e piatti sempre nuovi e stagionali, se invece mi limito a fare corsi di cucina sulla pasta, carne e pesce, non potrò altro che continuare a conoscere quello.

Un altro buon motivo che mi spinge a proporre questo tipo di cucina è la richiesta delle persone che hanno allergie e patologie che le portano a dover escludere molti alimenti: pensate ai celiaci, ai diabetici, agli allergici alle uova o al latte tanto per fare degli esempi. Dare delle alternative possibili e gustose a queste persone, evitando loro di acquistare prodotti di pessima qualità che per sopperire a certi alimenti abbondano con altri ben poco salutari, credo sia importante. 







In questo articolo volutamente non ho affrontato la questione etica dato che quella è una libera ed ammirevole scelta ma che deve essere sempre fatta con coscienza e conoscenza per garantire la propria salute e che non è correlata a quanto trattato in questo articolo e nel servizio delle Iene.
Mi auguro davvero con tutto il cuore, dato che ogni giorno mi impegno per la divulgazione di una sana alimentazione, che ci siano presto numerosi studi scientifici e testimonianze come quella di Antonio per dare dimostrazione e prove concrete a chi ancora pensa che l'alimentazione non sia determinante nella salute.


giovedì 16 gennaio 2014

Pillole di sana alimentazione

Lo sapevate che quasi un terzo dei tumori può essere attribuito ad un'alimentazione sbagliata?
 
Un numero sempre crescente di studi dimostra l’importanza di una sana alimentazione nella prevenzione del cancro. Naturalmente ci sono tumori più sensibili di altri agli effetti del cibo. È l’European prospective investigation into cancer and nutrition (Epic), a stilarne l’elenco. A partire da quelli dell’apparato gastrointestinale: esofago, stomaco e colon-retto sono gli organi più colpiti. Seguiti dal fegato, attraverso il quale passano tutte le sostanze assorbite dall’intestino e quindi particolarmente esposto ai danni provocati da eventuali elementi cancerogeni. Tre quarti di questi mali si potrebbero prevenire mangiando meglio.

Gli studi più recenti hanno però messo in evidenza che l’azione del cibo sul rischio di cancro è molto più estesa: il tipo di alimentazione, infatti, influisce sullo stato di infiammazione, che può predisporre a ogni forma di cancro e sull’equilibrio ormonale, in grado di favorire oppure ostacolare lo sviluppo dei tumori.
Una dieta sbagliata è legata anche all’insorgere di patologie quali l’obesità, la sindrome metabolica, il diabete o le dislipidemie. Ecco perché fare attenzione a ciò che si mangia è fondamentale.


"Il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (World Cancer Research Fund) ha concluso nel 2007 un'opera ciclopica di revisione di tutti gli studi scientifici sul rapporto tra alimentazione e tumori a cui hanno collaborato oltre 150 ricercatori, epidemiologi e biologi provenienti dai centri di ricerca più prestigiosi del mondo.
Ne è nato il decalogo che segue, che viene regolarmente aggiornato (ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.dietandcancerreport.org):

  1. Mantenersi snelli per tutta la vita.  Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l'indice di massa corporea (BMI = peso in Kg diviso per l'altezza in metri elevata al quadrato: ad esempio una persona che pesa 70 kg ed è alta 1,74 ha un BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1.), che dovrebbe rimanere verso il basso dell'intervallo considerato normale (fra 18,5 e 24,9 secondo l'Organizzazione mondiale della sanità). 
  2. Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni. In pratica è sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno mezz'ora al giorno; man mano che ci si sentirà più in forma, però, sarà utile prolungare l'esercizio fisico fino ad un'ora o praticare uno sport o un lavoro più impegnativo. L'uso dell'auto per gli spostamenti e il tempo passato a guardare la televisione sono i principali fattori che favoriscono la sedentarietà nelle popolazioni urbane. 
  3. Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate. Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food. Si noti la differenza fra "limitare" ed "evitare". Se occasionalmente si può mangiare un cibo molto grasso o zuccherato, ma mai quotidianamente, l'uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare, anche perché forniscono abbondanti calorie senza aumentare il senso di sazietà. 
  4. Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un'ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta. Sommando verdure e frutta sono raccomandate almeno cinque porzioni al giorno (per circa 600g); si noti fra le verdure non devono essere contate le patate. 
  5. Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate. Le carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 grammi alla settimana. Si noti la differenza fra il termine di "limitare" (per le carni rosse) e di "evitare" (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio. 
  6. Limitare il consumo di bevande alcoliche. Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino (da 120 ml) al giorno per le donne e due per gli uomini, solamente durante i pasti. La quantità di alcol contenuta in un bicchiere di vino è circa pari a quella contenuta in una lattina di birra e in un bicchierino di un distillato o di un liquore. 
  7. Limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi). Assicurarsi quindi del buon stato di conservazione dei cereali e dei legumi che si acquistano, ed evitare di conservarli in ambienti caldi ed umidi. 
  8. Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo. Di qui l'importanza della varietà. L'assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata. 
  9. Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi. 
  10. Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato.
AIRC, in accordo con le indicazioni del Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, ha deciso di realizzare 4 brevi video per aiutarti a scegliere gli alimenti giusti da mettere in tavola ogni giorno, con utili consigli su come cucinarli al meglio per uno stile di vita salutare.
Guarda il video presentazione dei contenuti delle 4 "Pillole"con Anna Villarini, dell'Istituto nazionale tumori di Milano".


I cereali integrali:

Carni e grassi:

Frutta e verdura:

Le cotture:

Queste sono le indicazioni base e scientifiche che seguiamo durante i nostri corsi di cucina, attività culinarie, eventi, book ed ebooks. 

mercoledì 26 dicembre 2012

Trascrizione integrale della conferenza del prof. Berrino dell'Istituto Tumori di Milano sull'alimentazione dei bambini. Consiglio la lettura.

http://ravanellocurioso.files.wordpress.com/2012/11/11_09_07_conferenza-berrino.pdf