venerdì 19 luglio 2013

Reportage 14 luglio 2013

Ciao a tutti!
Eccomi a raccontarvi brevemente la giornata intensa trascorsa il 14 luglio.
Abbiamo partecipato a due grandi eventi: "Terra Madre Young" a Bellagio e la "Giornata del benessere" a Gallarate.
Due situazioni estremamente diverse ma entrambe uniche e speciali.
La prima, Terra Madre Young, organizzata dai giovani di Slow food Lombardia, è stata una giornata di appuntamenti, degustazioni, show cooking, aperitivi slow, concerti live e dj set: l’occasione perfetta per avvicinare le nuove generazioni  alla filosofia di Slow Food e Terra Madre, ai temi del cibo e dell’agricoltura sostenibile, senza però dimenticare il linguaggio e le esigenze dei giovani.
La Giornata del benessere, organizzata da Accademia Naturopatica Sol di Gallarate, è stata invece l'occasione per tante persone di provare nuove discipline, conoscere terapie alternative, corsi e consulenti per la salute ed il benessere naturale.
Una giornata emozionante di divertimento e benessere!
Grazie a Slow Food ed Accademia Sol per averci invitati a partecipare!

 

venerdì 5 luglio 2013

Il gelato di Grom: grande marketing per un prodotto industriale di buona qualità



Condivido quasi tutto di quanto detto nel servizio qui sotto riportato:

1. il gelato di Grom è un gelato industriale, migliore sicuramente di altri proprio per la scelta della qualità degli ingredienti

2. la farina di semi di carrube sarà anche un addensante ma è estratta dai semi di carruba, quindi direi che tra tutti i possibili addensanti che si possono usare, questo è il migliore, almeno nel gelato. Certo, anche qui conta molto come viene estratta...c'è produttore e produttore...

3. l'assenza di mono e digliceridi degli acidi grassi è solo una cosa positiva!Infatti si sente!Perchè un gelato con pochi grassi è più buono appena fatto. Trattandosi quello di Grom di un gelato industriale preparato e poi mantecato prima dell'uso, perde parte della cremosità.

4. purtroppo concordo anche sul fatto che il marketing in questo caso ha fatto molto: vedere le file interminabili per un gelato mediocre, mi fà ricordare che troppo spesso mangiamo secondo quello che è stato pubblicizzato e non col nostro palato, che ormai ahimè non è più in grado di distinguere un prodotto veramente buono e genuino  :-(


"Grom: il lusso dei gelati artigianali per un prodotto industriale
Pubblicato da il Fatto alimentare il 22 ottobre 2012
A dispetto di ogni logica il gelato di Grom è vissuto nell’immaginario dei consumatori come un vero cono artigianale anche se non è vero. Lo sostengono anche i due manager che gestiscono l’azienda piemontese che parlano sempre di “gelato come una volta”, senza altre precisazioni.
Ma come ha fatto un’industria con centinaia di dipendenti a diventare la rappresentante del gelato artigianale italiano nel mondo? Qual è il segreto? Il marketing? La pubblicità? Forse tutto ciò, affiancato dalla mancanza di una definizione precisa su cosa si intende per gelato artigianale, e dalla scarsa capacità delle associazioni di categoria di contrapporsi ad un’azienda molto abile nella comunicazione."

Ecco il video del programma di Consumi&Consumi di RaiNews24, a cura di Vera Paggi in cui Roberto La Pira svela i segreti della catena di gelaterie più famosa del mondo.

http://www.youtube.com/watch?v=AD5BBFfBZPs

mercoledì 3 luglio 2013

Il lievito madre


Ed ecco il nuovo libro! 

L'argomento è di grande interesse, il lievito madre, non facile da spiegare in un libro, ma io e E. Sacconago ci abbiamo provato con molta umiltà, senza la pretesa di esaurire l'argomento o di dare informazioni troppo professionali. Lo scopo di questo libro è avvicinare a questa magnifica e travolgente passione, tante donne e uomini che nella vita non fanno di lavoro i panettieri ma che vogliono imparare a realizzare un prodotto sano e genuino per la propria famiglia, senza obblighi e schiavitù che spesso invece la pasta madre comporta.

In rete si trovano diversi metodi e tecniche ed altrettante ricette e spesso chi comincia ha un po' di confusione e rischia di imbattersi in risultati deludenti o al contario in interessantissimi "guru" della pasta madre che divulgano grandi ricette che richiedono però tecnica e impegno non indifferenti, quasi matematiche (controllo della temperatura, del tempo, maturazione, apprettatura, puntata, alveolatura etc), da ammirare, ma non per tutti.

In fondo le nostre nonne hanno sempre fatto il pane in modo semplice, con sola acqua e farina integrale (non di certo la manitoba), ottenendo un prodotto buono e sano, senza sapere tutte queste cose tecniche! Non dico che il pane con lievito madre debba essere fatto a casaccio, ovviamente, altrimenti si rischia di ottenere un prodotto peggiore di quello con lievito di birra, ma ritengo anche che il pane sia un ingrediente semplice presente sulla tavola di ogni famiglia.

Ecco qual è il senso di questo libro: ricominciare a fare il pane con le proprie mani imparando a scegliere gli ingredienti da utilizzare per ottenere un prodotto buono per il palato ma anche per la salute. Chi vorrà specializzarsi poi potrà troverà libri, blog, gruppi di facebook per farlo!

Sul sito www.illievitomadre.it trovate indice, foto, consigli e anche le modalità per acquistare il libro ed eventualmente richiedere il lievito madre in omaggio.

Un grazie anche a tutte le blogger e appassionati di tutta Italia che hanno inviato le loro ricette che poi sono state collaudate da me e pubblicate nella sezione della gara di torte
Qualcuno ha pensato che fossi pazza a prendermi questa "responsabilità", ma per me è stato un piacere condividere questo spazio con altre persone che utilizzano il lievito madre senza essere professionisti, dimostrando che bastano le indicazioni giuste e la passione per realizzare tante cose buone, sane e semplici.

Che altro dire, spero che il libro vi piaccia, scrivetemi e mandatemi le foto delle ricette a info@naturalmenu.net

Al prossimo libro ;-)

Anna

martedì 2 luglio 2013

Pasticceria naturale




Per chi non avesse avuto ancora la possibilità di vedere il libro "Pasticceria naturale" scritto da Anna Marconato e Emanuela Sacconago, ecco il sito con l'indice del libro, foto, presentazioni... e per chi lo avesse già acquistato, tanti consigli per realizzare al meglio le ricette!

www.pasticcerianaturale.net

domenica 9 giugno 2013

Chocolate chip cookies dolcificati con stevia






Dopo la pubblicazione del mio articolo sulla stevia che ha suscitato parecchio interesse (http://naturalmenu.blogspot.it/2013/05/la-stevia-rebaudiana.html), molti di voi mi hanno chiesto di scrivere qualche ricetta per utilizzare le foglie di stevia essiccate. 

Nel libro "Pasticceria naturale" edito da Red! scritto da me ed E. Sacconago, c'è una ricetta di biscotti all'uvetta realizzata utilizzando la stevia in foglie essiccate come dolcificante in aggiunta all'uvetta sultanina.
Oggi vi propongo questa versione, decisamente light e sana rispetto all'originale, dei chocolate chip cookies, sempre con la stevia. Il risultato è un biscotto molto leggero e non molto dolce, forse non per tutti, soprattutto se golosoni (ne trovate tante sul libro Pasticceria naturale), ma per chi cerca un prodotto equilibrato. L'aggiunta di pochissimo sciroppo d'acero serve a mascherare il retrogusto caratteristico della stevia. 
Sul perchè scegliere ed utilizzare questo tipo di stevia, ne ho già parlato nell'articolo dedicato, comunque riassumendo si può dire che le foglie sono davvero naturali e presentano meno controindicazioni dei vari estratti concentrati. Per chi non riuscisse a trovare la piantina di stevia fresca, può provare ad acquistare questa qui: http://www.bio-salute.it/stevia-biologica-it/stevia-biologica-in-polvere-it.html

Ecco la ricetta dei CHOCOLATE CHIP COOKIES:

Ingredienti:
260 g di farina integrale
100 g di gocce di cioccolato (o cioccolato fondente al 70% in scaglie)
60 g di olio extravergine d'oliva DELICATO
140 g di latte di riso e nocciola Isola Bio
3 cucchiaini di sciroppo d'acero
3 g di lievito naturale per dolci
2,4 g di stevia in foglie essiccate e tritate
un pizzico di sale

Procedimento:
Mescolate la farina con il lievito e la stevia. Aggiungete l'olio miscelato con il latte di riso e lo sciroppo d'acero. Iniziate ad impastare. Aggiungete un pizzico di sale e le gocce di cioccolato. Formate un rotolo e lasciatelo riposare in frigorifero per 1 ora almeno.
Tagliate delle fette spesse circa mezzo centimetro. Disponete in una teglia da forno coperta con cartaforno e cucinate in forno preriscaldato ventilato a 180° C per circa 20 minuti, fino a quando inizieranno a dorarsi.
Lasciate raffreddare su di una gratella.

giovedì 30 maggio 2013

La crema di riso



Il riso integrale dovrebbe costituire il fondamento di ogni alimentazione.
Oltre ad una buona percentuale di proteine, carboidrati complessi e fibre, contiene preziosi minerali tra cui fosforo, magnesio, potassio, calcio, ferro, zinco e selenio, che intervengono come co-elementi catalizzatori in numerosi processi  cellulari sostenendo il corretto funzionamento del metabolismo energetico, il trofismo dei tessuti e il sistema immunitario; ad essi si accompagnano poi aminoacidi essenziali, cioè quegli aminoacidi  che l’organismo non è in grado di sintetizzare e che devono quindi essere assunti con la dieta, e sostanze quali il gamma-orizanolo, conosciuto per i suoi effetti positivi sul metabolismo lipidico e in particolare del colesterolo. Ricordo inoltre che il riso è un cereale senza glutine.
Quello che forse non si sa è che è il cereale più indicato per una dieta anti infiammatoria sistemica e intestinale perché contiene specifiche sostanze (non presenti nel riso bianco) come la TRICINA, che contrastano la sintesi degli eicosanoidi legati ai processi infiammatori. Quando c’è un processo infiammatorio acuto, consumare solo riso integrale per alcuni giorni, condito eventualmente con un po’ di gomasio o di semi, può essere un vero toccasana. Per evitare irritazioni causate dalle fibre alimentari, in particolare in caso di infiammazione del tubo digerente si può mangiare il riso integrale sotto forma di crema di riso molto cotto passato al setaccio per eliminare le fibre. Se è presente una infiammazione del tubo digerente (come ad esempio durante chemioterapie) si può addensare la crema di riso con il kuzu (un amido con proprietà alcalinizzanti estratto dalla radice di una pianta che cresce in montagna). Ciò aiuta a ridurre la permeabilità intestinale a molecole alimentari non completamente digerite, che favoriscono stimolazioni immunitarie inappropriate e portano ad infiammazione intestinale, allergie alimentari e a patologie autoimmuni. 

Quando mi vennero spiegate queste proprietà della crema di riso dal dott. Berrino durante il corso professionale "La cucina per la prevenzione delle malattie croniche", mi dissi: la proverò solo quando starò veramente male perché l'idea di mangiare questa crema, magari a colazione, non mi entusiasmava proprio...anzi per nulla. Poi un giorno mi decisi a provarla inizialmente per la colazione e poi anche per il pasto della giornata e rimasi piacevolmente stupita!
Ora mi piace molto a colazione soprattutto se tiepida e leggermente dolcificata con dell'uvetta o della mela, della vaniglia e per bilanciare un po' aggiungo sempre un cucchiaino di crema chiara 100% di mandorle per la versione dolce o del tahin o semi per quella salata. Ma perché no, se non si hanno patologie particolari, si potrebbe aggiungere un quadretto di cioccolato fondente in modo che sciogliendosi otterremo una sorta di budino al cioccolato.
Se la volete provare invece in versione salata potete condirla con poca salsa di soia e qualche seme di girasole tostato e gomasio.

Ma veniamo alla ricetta base della CREMA di RISO:

  • 1 tazza di riso integrale tondo 
  • 7 tazze di acqua 
  • un pizzico di sale marino integrale

Sciacquate il riso. Mettete il riso in una pentola a pressione, chiudete e portate in pressione , ponete una piastra rompi fiamma sotto la pentola e proseguite la cottura a fiamma bassa per circa 2 ore. (Attenzione, se utilizzate riso molto glutinoso o non conoscete bene il vostro riso, non utilizzate la pentola a pressione!). Se decidete di utilizzare una pentola normale anziché a pressione, usate 12 tazze di acqua e fate cuocere il riso per tre ore. Lasciate intiepidire e poi passate al passaverdure manuale in modo da ridurlo in crema. Come ho detto prima, questo passaggio è fondamentale per chi ha problemi intestinali e stati infiammatori, per tutti gli altri, potete mangiarla anche senza passarla, in base anche ai vostri gusti. La consistenza della crema verrà molto liscia e omogenea più il passaverdure avrà una trama fine e fitta. Anche il  tipo di riso influisce sul risultato, eventualmente potete regolarvi e arrivare fino ad un rapporto riso:acqua di 1:10.
Se desiderate preparare la crema in maniera più veloce potete utilizzare la farino di riso integrale (più fresca possibile, meglio se appena macinata) anziché i chicchi. In questo caso utilizzate 1 tazza di farina e 5-6 tazze di acqua  e un pizzico di sale cercando di non formare grumi mescolando di tanto in tanto per 30 minuti. In questo caso ovviamente rimarranno le fibre e quindi non sarà adatta a chi ha patologie intestinali. 
Tuttavia credo sia decisamente migliore la prima versione, sia per le maggiori proprietà conservate nei chicchi, sia per la consistenza finale. Tanto il riso si cucina da solo mentre voi fate altro durante la serata ed avrete pronta la vostra crema per il giorno dopo. Se ne può preparare la quantità necessaria per 2 giorni, da conservare in frigo.
Il riso, oltre alle proprietà elencate, possiede, da un punto di vista energetico, e dona a chi se ne nutre, un estremo equilibrio psicofisico che vi permetterà di essere "qui ed ora", di "centrare l'obiettivo" della giornata.
Crema di riso a colazione almeno una volta alla settimana? Una buona e sana abitudine!

mercoledì 22 maggio 2013

A pranzo con le autrici




Sabato 25 maggio a partire dalle ore 12.30 presso "Al Grande Cerchio" Ristorante di Cucina Naturale, via Buonarroti 8, Milano presenteremo il libro "Pasticceria naturale".

Vi aspettiamo!
http://www.algrandecerchio.it/eventi.html